Violenza
Sembravan sinceri
quei tuoi occhi, scuri, neri, profondi
quei tuoi gesti tipici, particolari, quasi unici
quella tua voce forte, dal timbro vigoroso e dall’accento marcato
ma quel tuo aspetto imponente, superbo e presuntuoso
non mi convinceva né mi persuadeva
e quindi, titubante, esitante e diffidente
non accettai il tuo invito, tornai sui miei passi, me ne andai via.
Ma tu, codardo, infame, ignobile,
obbrobrioso, spregevole, turpe
mi corresti dietro e, con una violenza immane,
furiosa, aggressiva, brutale
abusasti di me, inerme, indifesa, vittima.
Passarono, giorni, mesi, anni,
la tua colpa fu detta attenuante, scusante
la tua condanna fu affievolita, abbreviata, ridotta
ma, al di là dell’ingiusto, iniquo, indebito verdetto,
nella mia mente, che niente cancella
né abrade né dimentica né scorda,
tu resterai sempre un lurido, schifoso, abominevole verme,
vigliacco, miserabile, un piccolo essere
e un giorno arriverà anche per te una sentenza,
da una fonte più alta, più giusta e più vera.
Quel giorno, forse, uscirò dall’ombra della vita,
dal buio che mi circonda, dal sentirmi morta dentro
e forse riattaccherò quei brandelli del mio essere,
riaffiorerò alla vita, rivedrò la luce,
forse.
Fiorella Fiorenzoni
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